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PIO PISCICELLI

TONI, il Furbo



Pio Piscicelli ha 14 anni, vive a Boscoreale in provincia di Napoli dove è nato il 23 agosto 1999. Frequenta il primo anno del Liceo Linguistico Pitagora di Torre Annunziata. Ha una grande passione per le commedie di Eduardo De Filippo e per i film con Totò e con Massimo Troisi, gli piace suonare il pianoforte e disegnare. Ha avuto una piccola parte nel film “Song’e Napule” dei Manetti Bros. Braccialetti rossi è la sua prima esperienza da protagonista.

“’Braccialetti rossi’ è stata una delle esperienze più belle che abbia vissuto. È stato come un sogno avverato in pochi mesi. Dopo aver fatto vari provini, un giorno il telefono ha squillato e mi sono ritrovato in una storia fantastica ed emozionante.
Ho incontrato Carmine che con la sua simpatia faceva sorridere tutti, Aurora, Mirko Lorenzo, Brando, Nicola (n.d.r. Campiotti), sempre disponibile e pronto a darci sostegno, Irene (ndr. Campana) che ci portava in giro col pulmino e infine Giacomo (n.d.r. Campiotti), da cui abbiamo imparato molte cose che ci serviranno per sempre. Con ‘Braccialetti rossi’ ho sentito emozioni che arrivavano al cuore.
Con Toni sento di avere molte caratteristiche in comune, tanto è vero che nella mia vita reale faccio cose che sembrano parte del film. Con lui condivido l’ironia, la capacità di sdrammatizzare e l’ottimismo.
La cosa più bella per me è stata la prima scena che abbiamo girato tutti insieme, dove le emozioni dei miei compagni si confondevano con le mie e ho sentito l’energia di gruppo che ci teneva strettamente uniti.
Dopo oltre quattro mesi emozionanti, ecco arrivare l’ultimo giorno. Quella sera, noi Braccialetti siamo andati a casa di Giacomo e lì abbiamo acceso un fuoco intorno al quale ognuno ha parlato dell’esperienza vissuta: sui nostri volti si leggevano diverse emozioni, tristezza e felicità, e anche Giacomo era commosso. Poi tutti insieme abbiamo cantato una bellissima canzone, e Giacomo ci ha regalato un rosario proveniente dall’India che tengo custodito gelosamente tra i ricordi più belli.
Quella sera sembrava un addio, ma dopo ho capito che i nostri cuori e le nostre anime non si sarebbero più lasciate perché eravamo forti, ma soprattutto eravamo ‘Braccialetti rossi’.”

Toni “Il Furbo” si racconta: “Mio nonno dice che all’anagrafe, di nome faccio Antonio, ma a me tutti m’hanno sempre chiamato Toni, che si fa prima ed pure più moderno, più rock. Ho fatto un incidente di moto, la stavo provando perché mio nonno tiene un’officina meccanica, mi sono fracassato non so quante ossa, e mò sto qua. Ma non è che sto più stunato e’ primma, sto stunato comme stavo stunato l’atrieri, uguale preciso. Però, forse proprio per questo... (si guarda attorno) i’ qua dentro song’ l’unico che parla con Rocco. Nunn’o credite? Affari vuostr!”.

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